Laureato in
Giurisprudenza all'Università La Sapienza di Roma, Francesco Lefebvre
D'Ovidio è professore di Storia dei Trattati e Politica Internazionale
presso l'Università di Napoli, per la Facoltà di Scienze Politiche, in qualità
di docente di prima fascia. Dopo essere stato ricercatore universitario per
l'Università di Messina presso la Facoltà di Scienze Politiche, a partire dal
1987 è stato professore associato all'Università Gabriele D'Annunzio di Teramo
per la Facoltà di Giurisprudenza. Nel 1990 ha iniziato a collaborare con
l'Università La Sapienza, sempre per la Facoltà di Scienze Politiche, e nel
2001 si è spostato all'Università di Napoli, essendo diventato docente di prima
fascia in seguito alla procedura di valutazione comparativa dell'ateneo
campano, per il quale è attualmente anche presidente della Commissione
didattica della Facoltà di Scienze Politiche.
Allievo dal 1975 del
professor Pietro Pastorelli, con la cui guida si è interessato alla
storia della politica estera italiana, Francesco Lefebvre D'Ovidio si è
occupato del riordinamento del fondo di Gabinetto dell'Archivio del Ministero
degli Esteri per il periodo di tempo compreso tra il 1922 e il 1943. Sempre con
la direzione di Pietro Pastorelli ha collaborato alla redazione dell'inventario
"Indici dell'Archivio Storico, volume XI: Le carte di Gabinetto del
ministro e della Segreteria generale dal 1923 al 1943". Tra le materie di
studio che hanno dominato le sue ricerche, spiccano i rapporti tra la Francia e
l'Italia nell'intervallo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Alla fine
degli anni Ottanta, Lefebvre D'Ovidio ha pubblico in "Storia delle
Relazioni Internazionali" uno studio intitolato "Napoleone III,
l'Austria e la questione del Veneto. Aspetti diplomatici della terza guerra
d'indipendenza", dedicato alla politica estera del nostro Paese durante il
periodo del Risorgimento e in particolare in occasione della terza guerra di
indipendenza.
Attualmente Francesco
Lefebvre D'Ovidio è anche membro della Commissione per il Riordinamento e la
Pubblicazione dei Documenti Diplomatici che fa capo al Ministero degli Affari
Esteri, oltre che componente del comitato direttivo della Nuova Rivista
Storica. Il suo curriculum include una grande varietà di
pubblicazioni: tra le più recenti si ricordano "La questione
austro-tedesca e la crisi della politica estera italiana (luglio 1934-luglio
1936)" all'interno di "Storia delle Relazioni Internazionali"
nel 1999, e "Il programma di politica estera del governo Mussolini"
in "Clio" nel 2008, oltre a "Eden, la guerra italo-etiopica e il
'test case'" su "Nuova Rivista Storica".
Francesco Lefebvre
D'Ovidio è uno dei quattro figli di Antonio Lefebvre D'Ovidio ed
Eugenia Beck: gli altri tre sono Elvira, Manfredi e Maretta (quest'ultima è
morta nel 1989, mentre Antonio è scomparso all'età di 97 anni nel febbraio del
2o11). La storia della famiglia Lefebvre D'Ovidio è quella di una dinastia che
negli ultimi due secoli si è fatta conoscere in Italia e non solo, e che trova
le sue origini in Carlo Lefebvre de Cluniéres, che per concessione del re delle
Due Sicilie Ferdinando II a partire dal 1854 fu il primo conte di
Balsorano.
Francesco, professore
universitario che secondo il Corriere della Sera è "vissuto nel
solco del bisnonno omonimo, Francesco D'Ovidio, dentista ed eccellente
manzoniano", è noto per il suo stile di vita riservato e discreto.