mercoledì 19 novembre 2014

Maruzza Lefebvre d’Ovidio



Maria Desiderata Lefebvre d'Ovidio fu la figlia primogenita di Antonio ed Eugenia Beck e sorella di Francesco, Manfredi ed Elvira.
Maria Desiderata, meglio nota come Maruzza, appellativo con il quale veniva chiamata dalla famiglia, scomparve prematuramente nel 1989 dopo una breve ma incurabile malattia neoplastica. Grazie alla sua volontà comunicata ai genitori a malattia ormai inoltrata, parte del suo patrimonio venne destinato alla creazione della fondazione che porta ancora oggi il suo nome.

La fondazione Maruzza Lefebvre d'Ovidio fin dalla fondazione si è posta come obiettivo quello della cura dei malati terminali ed incurabili, attraverso l'utilizzo delle cure palliative. La fondazione si propone di fornire l'accesso a questo tipo di cure per tutti coloro che ne necessitano, impegnandosi a garantire una qualità della vita il più alta possibile, nel rispetto della persona e della malattia dalla quale è affetta.
La Fondazione si rivolge a tutti, a partire dai bambini fino alle persone più anziane, impegnandosi al contempo per diffondere la conoscenza delle cure palliative nell'opinione pubblica. Segue anche la formazione di tutto il personale medico ed infermieristico impegnato negli interventi dell'associazione, in modo da garantire la presenza delle figure professionali di più alta qualificazione. La fondazione Maruzza Lefebvre d'Ovidio è una ONLUS, cioè una organizzazione non lucrativa, i cui profitti vengono interamente destinati a continuare e a sviluppare le attività della fondazione stessa.

Attualmente è presieduta da Elvira, sorella minore di Maruzza.
Per garantire la massima trasparenza dal punto di vista finanziario, la Fondazione si avvale dal 2006 dell'ente di certificazione KPMG Spa, che ne certifica i bilanci. Questo rappresenta un ulteriore fattore di garanzia per tutti i donatori e per coloro che si occupano attivamente del funzionamento della fondazione.
La Fondazione si avvale inoltre dell'apporto di un comitato tecnico-scientifico, necessario per garantire le linee guida promosse dalla Fondazione stessa. E' composto da otto medici, specializzati nei campi delle cure palliative, pediatriche e geriatriche.
La Fondazione Maruzza Lefebvre  d'Ovidio è situata a Roma in via del Nuoto 11, dove chiunque può rivolgersi per ricevere informazioni sulle cure palliative o in genere sulle attività della fondazione. Essendo una ONLUS, la fondazione si sostiene anche grazie alle donazioni di aziende e di privati cittadini, che possono scegliere di sostenerne le attività anche tramite una donazione online. Un ulteriore importante contributo per il proseguimento delle attività è dato dalla destinazione del 5x1000, effettuabile da tutti coloro che presentano al dichiarazione dei redditi, senza alcun onere per il contribuente.

Inoltre la Fondazione è aperta a chiunque desideri impegnarsi come volontario e mette a disposizione inoltre uno specifico programma destinato alle imprese che decidono di sostenerne le attività.
Per diffondere le attività della Fondazione e la conoscenza della cure palliative vengono inoltre organizzati molti eventi nel corso dell'anno, che trovano spesso riscontro nei media nazionali e locali.
La Fondazione si occupa inoltre di organizzare incontri, tavole rotonde e corsi di formazione e cura l'edizione della collana editoriale “Il sole a mezzanotte”.

Francesco Lefebvre d’Ovidio

Laureato in Giurisprudenza all'Università La Sapienza di Roma, Francesco Lefebvre D'Ovidio è professore di Storia dei Trattati e Politica Internazionale presso l'Università di Napoli, per la Facoltà di Scienze Politiche, in qualità di docente di prima fascia. Dopo essere stato ricercatore universitario per l'Università di Messina presso la Facoltà di Scienze Politiche, a partire dal 1987 è stato professore associato all'Università Gabriele D'Annunzio di Teramo per la Facoltà di Giurisprudenza. Nel 1990 ha iniziato a collaborare con l'Università La Sapienza, sempre per la Facoltà di Scienze Politiche, e nel 2001 si è spostato all'Università di Napoli, essendo diventato docente di prima fascia in seguito alla procedura di valutazione comparativa dell'ateneo campano, per il quale è attualmente anche presidente della Commissione didattica della Facoltà di Scienze Politiche.

Allievo dal 1975 del professor Pietro Pastorelli, con la cui guida si è interessato alla storia della politica estera italiana, Francesco Lefebvre D'Ovidio si è occupato del riordinamento del fondo di Gabinetto dell'Archivio del Ministero degli Esteri per il periodo di tempo compreso tra il 1922 e il 1943. Sempre con la direzione di Pietro Pastorelli ha collaborato alla redazione dell'inventario "Indici dell'Archivio Storico, volume XI: Le carte di Gabinetto del ministro e della Segreteria generale dal 1923 al 1943". Tra le materie di studio che hanno dominato le sue ricerche, spiccano i rapporti tra la Francia e l'Italia nell'intervallo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Alla fine degli anni Ottanta, Lefebvre D'Ovidio ha pubblico in "Storia delle Relazioni Internazionali" uno studio intitolato "Napoleone III, l'Austria e la questione del Veneto. Aspetti diplomatici della terza guerra d'indipendenza", dedicato alla politica estera del nostro Paese durante il periodo del Risorgimento e in particolare in occasione della terza guerra di indipendenza.

Attualmente Francesco Lefebvre D'Ovidio è anche membro della Commissione per il Riordinamento e la Pubblicazione dei Documenti Diplomatici che fa capo al Ministero degli Affari Esteri, oltre che componente del comitato direttivo della Nuova Rivista Storica. Il suo curriculum include una grande varietà di pubblicazioni: tra le più recenti si ricordano "La questione austro-tedesca e la crisi della politica estera italiana (luglio 1934-luglio 1936)" all'interno di "Storia delle Relazioni Internazionali" nel 1999, e "Il programma di politica estera del governo Mussolini" in "Clio" nel 2008, oltre a "Eden, la guerra italo-etiopica e il 'test case'" su "Nuova Rivista Storica".

Francesco Lefebvre D'Ovidio è uno dei quattro figli di Antonio Lefebvre D'Ovidio ed Eugenia Beck: gli altri tre sono Elvira, Manfredi e Maretta (quest'ultima è morta nel 1989, mentre Antonio è scomparso all'età di 97 anni nel febbraio del 2o11). La storia della famiglia Lefebvre D'Ovidio è quella di una dinastia che negli ultimi due secoli si è fatta conoscere in Italia e non solo, e che trova le sue origini in Carlo Lefebvre de Cluniéres, che per concessione del re delle Due Sicilie Ferdinando II a partire dal 1854 fu il primo conte di Balsorano. 

Francesco, professore universitario che secondo il Corriere della Sera è "vissuto nel solco del bisnonno omonimo, Francesco D'Ovidio, dentista ed eccellente manzoniano", è noto per il suo stile di vita riservato e discreto.

Manfredi Lefebvre d’Ovidio nominato cavaliere dell'Ordine di San Carlo del Principato di Monaco

Manfredi Lefebvre d’Ovidio insieme alle cariche operative dirigenziali (la più nota è quella della compagnia di crociere di lusso Silversea) ed al cognome nobiliare (è infatti membro della famiglia dei Conti di Balsorano) può fregiarsi anche del titolo onorifico conferitogli da sua altezza reale il Principe Alberto II di Monaco che lo ha nominato cavaliere dell'ordine di Saint-Charles et des Grimaldi.
L'ordine di Saint-Charles è un ordine cavalleresco specifico del Principato di Monaco, voluto nel 1858 dal re Carlo III che scelse il santo che porta il suo nome come protettore del cavalierato. Il titolo viene attribuito a coloro che si sono distinti per aver apportato un servizio o un onore al principato o al principe in persona, secondo cinque gradi diversi di importanza. 

Il titolo è stato attribuito a Manfredi Lefebvre d’Ovidio in quanto residente del principato, stato in cui ha sede anche la compagnia di crociera da lui presieduta, la Silversea Cruise.
Al titolo di cavaliere di San Carlo conferitogli per i meriti in campo imprenditoriale è stata aggiunta anche l'onorificenza "des Grimaldi" che indica una decorazione cavalleresca ulteriore. Questa onorificenza è stata istituita nel 1954 dal principe Ranieri III per premiare chi si fosse distinto nei confronti del principe e della famiglia e viene attribuito solo ad alcune importanti personalità da parte dello stesso principe, unica autorità a cui spetta il diritto di conferire l'onorificenza.

Trattandosi di una monarchia, seppur costituzionale, si capisce come le onorificenze attribuite nel Principato di Monaco siano di particolare prestigio per chi li riceve. In particolare esse sono suddivise a seconda del grado di riconoscimento in cavaliere, ufficiale, commendatore, grand'ufficiale  e gran croce, distinguibili tramite le insegne che possono essere portate da coloro alle quali sono state attribuite.
Seppur Manfredi Lefebvre d’Ovidio non esibisca quindi il titolo di cavaliere acquisito grazie alla propria attività nel principato, egli potrebbe invece fregiarsene di diritto e portare i simboli che caratterizzano questi due titoli.

Il suo legame con il Principato di Monaco non è dovuto solo alla presenza della sede della compagnia di crociera Silversea, ma anche alle società Elle Group ed Elle Services, anch'esse con sede nel Principato. le due società sono lo strumento attraverso il quale vengono amministrati i beni appartenenti alla famiglia Lefebvre d’Ovidio, i cui investimenti coinvolgono diversi campi di attività come quella immobiliare e finanziaria oltre ai viaggi, alle crociere ed ai trasporti.
L'onorificenza conferita dal Principe Alberto non è però l'unico titolo di Manfredi Lefebvre d’Ovidio. Infatti egli è anche vice presidente della Chambre Monégasque du Shipping, l'associazione delle imprese legate alla navigazione. 

In qualità di benefattore è inoltre annoverato tra gli Amis du Nouveau Musée National de Monaco, l'associazione dei sostenitori del nuovo museo nazionale, voluto dal Principe Alberto II per incrementare la presenza delle arti figurative nel principato. Grazie al supporto dell'associazione, il museo è in grado di organizzare molte mostre temporanee, workshop e di esporre la collezione permanente nelle due sedi di Villa Paloma e Villa Sauber.

Manfredi Lefebvre d’Ovidio presidente della WTTC


Manfredi Lefebvre d’Ovidio, oltre agli altri incarichi e titoli posseduti, può vantare anche quello che lo vede alla presidenza della WTTC (World Travel and Tourism Council), dove ricopre il ruolo di Vice Chairman, insieme a sette delle maggiori personalità mondiali nel mondo delle crociere.
Il ruolo di prestigio ricoperto nell'associazione è dovuto ai meriti riconosciuti internazionalmente per l'apporto dato l settore, grazie al proprio operato ed ai risultati ottenuti dalla compagnia di sua proprietà, la Silversea Cruises, impegnata nel comparto lusso del turismo con le navi di crociera.

La WTTC raggruppa i più alti profili del turismo mondiale, ai quali spetta il compito di prendere le decisioni che possono influenzare l'intero comparto. Il compito non è semplice; si pensi infatti che il turismo occupa 266 milioni di lavoratori, generando il 9,5% del reddito globale
Gli intenti del WTTC non sono però solo di stampo economico o finanziario. L'associazione si pone infatti come obiettivo anche quello di unire le culture e far comprendere le diversità dei popoli attraverso il turismo, da sempre mezzo di conoscenza delle diversità. In particolare il World Travel and Tourism Council lotta per abbattere le barriere che ostacolano lo svolgimento di viaggi su tutto il pianeta, così come le politiche sfavorevoli al turismo. L'associazione rappresenta più di 180 paesi nel mondo, per i quali vuole favorire interventi in tre campi principali: la libertà di viaggio, le politiche per la crescita e il turismo sostenibile.

L'importante ruolo svolto dall'associazione e dai suoi partecipanti, come Manfredi Lefebvre d’Ovidio, comprende anche la ricerca per comprendere a fondo l'impatto dell'industria del turismo sull'economia globale, con rapporti globali, nazionali o regionali periodici. L'autorevolezza acquisita dal WTTC nel corso degli anni fa si che i dati da essa prodotti siano considerati attendibili da tutte le fonti di informazione e dalle agenzie mondiali, che li utilizzano come punto di partenza o come dati certi per gli studi relativi al settore.

L'associazione organizza poi summit annuali ai quali prendono parte le personalità più importanti del comparto turistico. Nel 2014 un importante summit si è tenuto in Perù, mentre per il 2015 il summit di portata globale avrà sede in Spagna. L'incontro sarà l'occasione per focalizzare l'attenzione sullo scenario europeo, dove il settore delle crociere ha un'importanza riconosciuta con compagnie di portata internazionale, come ad esempio la stessa Silversea presieduta da Manfredi Lefebvre d’Ovidio. Infatti, nonostante la contrazione dei consumi in atto in ogni settore (compreso quello turistico), il settore crocieristico e quello delle crociere di lusso in particolare sembra non aver conosciuto crisi, con il numero di passeggeri che anche nel 2013 ha superato di gran lunga la cifra record di sei milioni. La crescita del 5% rispetto all'anno precedente fa comprendere come la tutela del settore e del turismo in genere portata avanti da WTTC e dai suoi partecipanti abbia conseguenze importanti anche sull'economia globale, per la quale il turismo rappresenta una fetta importante del fatturato generato.

Manfredi Lefebvre d’Ovidio

Manfredi Lefebvre d’Ovidio di Balsorano di Clunières è un armatore e uomo d’affari, figlio di Antonio, noto giurista ed esperto di diritto marittimo, ed Eugenia Beck. Coinvolto fin da giovanissimo nelle attività imprenditoriali della famiglia Lefebvre d’Ovidio, oggi Manfredi ricopre il ruolo di presidente della Silversea Cruises, società conosciuta in tutto il mondo, leader nel segmento delle crociere di lusso.

Manfredi Lefebvre d’Ovidio è nato a Roma il 30 aprile del 1953. Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza, mentre ricopriva già incarichi operativi presso le aziende gestite dalla sua famiglia. La Silversea, fondata nel 1994 dal padre Antonio, fu una sua intuizione: Manfredi aveva compreso che il segmento delle navi da crociera doveva essere rivitalizzato con servizi di lusso altamente innovativi. Intuizione che si rivelò vincente.

È da sempre impegnato nel mondo delle crociere e del turismo. Nel 2010 è diventato direttore dell’ECC (European Cruise Council), l’associazione europea che aveva come obiettivo quello di unificare e rappresentare gli interessi del frammentato mercato crocieristico continentale. Ha lasciato l’incarico quando l’ECC si è fusa con la CLIA (Cruise Lines International Association), organizzazione di respiro internazionale avente le stesse funzioni. A partire dal 2013 fa parte del gruppo dirigente della CLIA. È anche membro del WTTC (World Travel and Tourism Council) in qualità di rappresentante europeo, nonché del WEF (World Economic Forum).

Oltre ai ruoli già citati, Manfredi Lefebvre d’Ovidio è anche impegnato come associato della sezione italiana dell’Aspen Institute, è membro del Deans International Council of the Harris School of Public Policy presso l’Università di Chicago, del Committee of Skuld (società impegnata nel settore assicurativo per le attività marine) e del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano).
Ricopre, inoltre, la carica di vice presidente della Chambre Monégasque du shipping (Camera Monegasca della navigazione) ed è socio benefattore degli Amis du Nouveau Musée National de Monaco.

Manfredi è molto attivo nell’organizzazione che porta il nome della sorella prematuramente scomparsa, ossia la Fondazione Maruzza Lefebvre d’Ovidio onlus, nata per favorire lo studio e l’applicazione delle cure palliative. La Silversea Cruises è stata la prima azienda partner della fondazione e tutti gli ospiti delle crociere sono coinvolti in iniziative di fundraising in favore dell’associazione.

Già nobile d’origine, fa parte del casato dei Conti di Balsorano, è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine di Saint-Charles et des Grimaldi da Sua Altezza il Principe Alberto di Monaco ed è, inoltre, cittadino onorario della città francese di Saint-Jean Cap-Ferrat, in Provenza.
Sposato con Marzia Mittiga è dal 1999 padre di Costanza, madrina nel 2013 di una delle più importanti navi del gruppo, la Silversea Galapagos. 

Le pubblicazioni di Antonio Lefebvre

Le pubblicazioni di Antonio Lefebvre D'Ovidio coprono una grande varietà di materie e temi, a conferma del carattere multidisciplinare ed eclettico dei suoi studi. La sua opera più celebre e più importante, per le ripercussioni che ha avuto a livello nazionale sul settore, è il "Manuale di diritto della navigazione", scritto a sei mani con Gabriele Pescatore e Leopoldo Tullio; la sua produzione comprende, poi, "La disciplina convenzionale della responsabilità del vettore marittimo", pubblicato dalla Società Editoriale del Foro Italiano nel 1939, e "L'impresa (lezioni raccolte dagli studenti per loro uso)", edito da Cacucci nel 1954. Con Edizioni Italiane Lefebvre D'Ovidio ha pubblicato "Istituzioni di diritto commerciale nord-americano", mentre per Zanichelli è uscito "Scritti giuridici in onore di Antonio Scialoja per il suo XLV anno d'insegnamento. Diritto del lavoro. Diritto pubblico interno e internazionale. Teoria generale del diritto. Storia del diritto", realizzato con lo stesso Antonio Scialoja e con Francesco Messineo.

Tra le altre opere si segnalano "Teoria generale delle avarie comuni", del 1938; "La nazionalità delle società commerciali", del 1939; "La riforma legislativa nel campo della navigazione", del 1943; "Studi per il Codice di Diritto della Navigazione", del 1951. Completano il curriculum del professore napoletano "Questioni varie in materia di liquidazione delle avarie comuni", scritto con Virgilio Andrioli, e "La riforma dell'ordinamento doganale", portato a termine con la collaborazione di Gian Antonio Micheli e Massimo Severo Giannini.

Le pubblicazioni di Antonio Lefebvre D'Ovidio sono frutto del suo articolato ed elaborato percorso di studi: laureatosi presso l'Università di Bari in Scienze Politiche e Giurisprudenza, egli è stato una figura di assoluta importanza nell'ambito del panorama giuridico del nostro Paese, esercitando una profonda influenza in materia di diritto commerciale e di diritto marittimo. Vincitore del primo concorso - tenutosi nel 1938 - per una cattedra di Diritto della Navigazione, a partire dal 1939 è stato docente di ruolo per questa disciplina nelle università italiane.

Lefebvre D'Ovidio ha collaborato con la Rivista del Diritto della Navigazione, nata grazie ad Antonio Scialoja nel 1935, e ne è stato direttore tra il 1948 e il 1972. Proprio in virtù del suo curriculum ha fatto parte della Commissione di riforma del codici che tra il 1939 e il 1942 ha lavorato per dare vita ai codici moderni, tra cui quello della navigazione, di cui è unanimemente ritenuto l'autore principale.  La sua pubblicazione più importante è, come detto, il "Manuale di diritto della navigazione", nel quale vengono affrontati tutti gli aspetti riguardanti tale tema: dai servizi pubblici di trasporto di interesse regionale e locale alle inchieste tecniche, dalle finalità delle navigazioni speciali alla destinazione commerciale delle unità da diporto, dalla disciplina della pesca marittima alla navigazione aerea da turismo, dai veicoli utilizzabili per navigare ai documenti di bordo, dall'efficacia probatoria delle certificazioni alla navigabilità. Ogni argomento viene analizzato nel dettaglio, con precisi riferimenti alle fonti e alle normative nazionali e internazionali: non è un caso che il manuale venga ristampato ancora oggi, con edizioni sempre aggiornate ma con la struttura di base che rimane sempre quella individuata da Antonio Lefebvre D'Ovidio.

Antonio Lefebvre d’Ovidio “Manuale di diritto alla navigazione”

Antonio Lefebvre D'Ovidio è uno degli autori del "Manuale di diritto alla navigazione": il suo contributo si è concretizzato, sin dalle prime edizioni, nella creazione di un impianto sistematico strettamente connesso con quello del codice della navigazione, di cui - grazie agli indirizzi di Antonio Scialoja - è stato uno degli autori più importanti. Proprio per questo motivo, con il "Manuale di diritto alla navigazione" Lefebvre D'Ovidio è divenuto uno dei massimi esperti della scienza del diritto alla navigazione.

Egli, tra l'altro, tra il 1939 e il 1942 ha fatto parte della commissione di riforma per la redazione del codice della navigazione, approvato nel marzo del 1942 con decreto regio ed entrato in vigore nelle settimane successive. Anche attraverso il "Manuale di diritto alla navigazione", Antonio Lefebvre D'Ovidio ha fornito un contributo fondamentale nella riforma della legislazione del nostro Paese in materia di navigazione (non solo marittima ma anche aerea), anche perché ha permesso di adeguare le varie normative nazionali alle prescrizioni imposte dalle convenzioni internazionali, che prima del suo intervento non erano mai state prese in considerazione.

Ecco, dunque, che il "Manuale di diritto alla navigazione" costituisce una pubblicazione scientifica di rilievo per tutto il Paese (grazie alla sua produzione, per altro, Lefebvre D'Ovidio nel 1975 si è visto assegnare la medaglia d'oro al merito della cultura e della scienza). Nel manuale si definisce, naturalmente, il diritto della navigazione, inteso come quella parte dell'ordinamento giuridico che fa riferimento alla navigazione per acque interne (quali canali, fiumi e laghi), acque esterne (cioè il mare) e aria, con l'insieme dei rapporti sociali ed economici che essa comporta. 

Il manuale, decisamente articolato, presenta una vasta varietà di sezioni: dai cenni alle fonti di origine internazionale (con la descrizione delle convenzioni internazionali per la navigazione marittima, la navigazione interna e la navigazione aerea) a quelli alle fonti nazionali (con la descrizione di regolamenti, leggi regionali e statali, usi e norme corporative), passando per l'ordinamento amministrativo della navigazione (sia a livello locale che a livello centrale). Ampio spazio è riservato alla trattazione e all'illustrazione del personale addetto alla navigazione, con notizie non solo sulle varie figure previste (personale marittimo, personale aeronautico, personale per la navigazione interna), ma anche sul collocamento, sulle malattie e sul sistema pensionistico.

Tra le varie tematiche che vengono affrontate, anche quelle riguardanti gli spazi (i beni del demanio marittimo, le opere portuali, i poteri che spettano agli enti locali, la distinzione tra mare territoriale, acque interne e zona contigua) e l'uso dei beni (anticipata occupazione, concessioni, usi speciali, pubblicità, canone, affidamento, revoca, decadenza, subingresso, costituzione di ipoteca sulle opere, contratto di ormeggio, e così via). 

Il "Manuale di diritto alla navigazione" cui Antonio Lefebvre D'Ovidio ha contribuito in maniera decisiva, dunque, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per tutto il settore e per gli addetti ai lavori. Una pubblicazione scientifica che permette di conoscere ogni singolo dettaglio e aspetto della materia, con particolare attenzione per la tematica legislativa, che ha permesso al settore di progredire ed evolversi in Italia in maniera significativa.

Antonio Lefebvre d’Ovidio

Antonio Lefebvre d’Ovidio 
Antonio Lefebvre d’Ovidio di Balsorano di Clunières fu un noto giurista italiano specializzato in diritto marittimo e commerciale.  Erede di un’importante dinastia imprenditoriale franco-italiana a cui si deve la moderna industria cartaria del distretto del Liri, Antonio nacque nel 1917 e dimostrò subito un notevole interesse in ambito giurisprudenziale, soprattutto per quanto concerneva i temi legati alla navigazione.

È stato professore di “Diritto della Navigazione” presso prestigiosi Atenei e collaboratore della “Rivista del Diritto della Navigazione”. È ritenuto, a ragione, il padre fondatore del “Codice della Navigazione”, di cui fu uno dei principali estensori. La sua notevole conoscenza in questo ambito gli permise di ricevere prestigiosi incarichi istituzionali. Fu, ad esempio, consulente della Delegazione Italiana alla Conferenza di Pace per i problemi della marina mercantile, ma anche membro del Comitato Superiore per la navigazione interna (1955-1965) e del Consiglio Superiore della marina mercantile, di cui fu vicepresidente e presidente (1965-1971). Rappresentò l’Italia nel corso di numerose conferenze internazionali per l’unificazione del diritto marittimo.

Uomo dai molteplici talenti, fu anche avvocato e consulente di molti noti armatori italiani e stranieri. Fu per anni uno dei principali collaboratori del gruppo Vlaslov, proprietario della società Sitmar Cruises. Decise in seguito di mettersi in proprio e negli anni Sessanta costituì, assieme a Carlo Lolli Ghetti, due società armatoriali: la Linee Marittime dell’Adriatico S.p.A. e la Si.Re.Na. S.p.A. A partire dal 1985 fu amministratore della Sasea con Florio Fiorini, uscendo dalla società nel 1990.
Grazie al lungimirante consiglio del figlio Manfredi, Antonio Lefebvre d’Ovidio decise d’investire nell’ambito delle crociere di lusso, fondando nel 1994 la Silversea Cruises.

La compagnia, attualmente presieduta proprio dal figlio Manfredi, oggi è leader nel suo segmento di mercato, con un’offerta esclusiva e innovativa. La prima nave del gruppo a prendere il mare fu la Silver Cloud che impressionò immediatamente ospiti e addetti ai lavori per la sua comodità, i servizi avveniristici per l’epoca, l’attenzione riservata alla clientela e l’efficienza dello staff. Qualità che ancora oggi caratterizzano le crociere promosse dalla Silversea Cruises.

Antonio Lefebvre d’Ovidio è scomparso nel 2011 all’età di 94 anni, ma ha lasciato un segno indelebile nell’ambito del diritto marittimo e nel ramo delle navi da crociera. Segno che è destinato a mantenersi vivo ancora a lungo.